giovedì 23 febbraio 2017

La dimensione politica della fede, dall'opzione per i popoli - Mons. Oscar Romero

La Chiesa non solo si è incarnata nel mondo dei poveri, dando loro una speranza, ma si è impegnata fermamente nella loro difesa. Le maggioranze povere del nostro paese sono oppresse e represse quotidianamnete dalle strutture economiche e politiche del nostro paese. Tra di noi continuano ad essere vere le terribili parole dei profeti d'Israele. Esistono tra noi quelli che vendono il giusto per denaro ed il povero per un paio di sandali; quelli che accumulano violenza e rapina nei loro palazzi; quelli che schiacciano i poveri; quelli che affrettano un regno di violenza, sdraiati su letti d'avorio; quelli che aggiungono casa a casa ed annettono campo a campo fino ad occupare tutto lo spazio e rimanere soli nel Paese. [...]
È quindi un fatto evidente che la nostra Chiesa è stata perseguitata negli ultimi tre anni. Ma la cosa più importante è osservare il motivo per cui è stata perseguitata. Non è stato perseguitato qualsiasi sacerdote od attaccata qualsiasi istituzione. È stata perseguitata ed attaccata quella parte della Chiesa che si è schierata con il popolo povero ed è uscita in sua difesa. E qui ancora una volta troviamo la chiave per comprendere la persecuzione della Chiesa: i poveri. Ancora una volta sono i poveri quelli che ci fanno comprendere che cosa è realmente accaduto. E perciò la Chiesa ha compreso la persecuzione dai poveri. La persecuzione è stata provocata dalla difesa dei poveri; non si tratta di altro se non di farsi carico del destino dei poveri.
La vera persecuzione è stata verso il popolo povero, che è oggi il corpo di Cristo nella storia. Sono essi il popolo crocifisso come Gesù, il popolo perseguitato come il Servo di Jahvè. Sono essi che completano nel loro corpo ciò che manca alla passione di Cristo. E per questo motivo, quando la Chiesa si è organizzata e riunita raccogliendo le speranze e le ansie dei poveri, si è compiuta la stessa sorte di Gesù e dei poveri: la persecuzione. [...]
Il mondo dei poveri, con caratteristiche sociali e politiche ben concrete, ci mostra dove si debba incarnare la Chiesa per evitare la falsa universalizzazione che finisce sempre nella collusione con i potenti. Il mondo dei poveri ci mostra come deve essere l'amore cristiano, che certo cerca la pace, ma smaschera il falso pacifismo, la rassegnazione e l'inattività; che certo deve essere gratuito, ma deve cercare l'efficacia storica. Il mondo dei poveri ci mostra che la sublimità dell'amore cristiano deve passare attraverso l'urgente necessità di giustizia per le maggioranze e non deve rifuggire dalla lotta onesta. Il mondo dei poveri ci mostra che la liberazione verrà non solo quando i poveri saranno meri destinatari dei benefici dei governi o della stessa Chiesa, ma quando diverranno attori e protagonisti essi stessi della propria lotta e della propria liberazione, smascherando così la radice ultima dei falsi paternalismi, anche ecclesiali. Ed il mondo reale dei poveri ci mostra anche che cosa è la speranza cristiana. La Chiesa predica nuovi cieli e nuova terra, e sa che nessuna configurazione socio-politica si può scambiare con la pienezza finale che Dio solo concede.

Dal discorso di Mons. Oscar Arnulfo Romero per la laurea honoris causa all'Università di Lovanio (2 febbraio 1980).


La Iglesia no sólo se ha encarnado en el mundo de los pobres y les da una esperanza, sino que se ha comprometido firmemente en su defensa. Las mayorías pobres de nuestro país son oprimidas y reprimidas cotidianamente por las estructuras económicas y políticas de nuestro país. Entre nosotros siguen siendo verdad las terribles palabras de los profetas de Israel. Existen entre nosotros los que venden el justo por dinero y al pobre por un par de sandalias; los que amontonan violencia y despojo en sus palacios; los que aplastan a los pobres; los que hacen que se acerque un reino de violencia, acostados en camas de marfil; los que juntan casa con casa y anexionan campo a campo hasta ocupar todo el sitio y quedarse solos en el país. [...]
Es, pues, un hecho claro que nuestra Iglesia ha sido perseguida en los tres últimos años. Pero lo más importante es observar por qué ha sido perseguida. No se ha perseguido a cualquier sacerdote ni atacado a cualquier institución. Se ha perseguido y atacado aquella parte de la Iglesia que se ha puesto del lado del pueblo pobre y ha salido en su defensa. Y de nuevo encontramos aquí la clave para comprender la persecución a la Iglesia: los pobres. De nuevo son los pobres lo que nos hacen comprender lo que realmente ha ocurrido. Y por ello la Iglesia ha entendido la persecución desde los pobres. La persecución ha sido ocasionada por la defensa de los pobres y no es otra cosa que cargar con el destino de los pobres.
La verdadera persecución se ha dirigido al pueblo pobre, que es hoy el cuerpo de Cristo en la historia. Ellos son el pueblo crucificado, como Jesús, el pueblo perseguido como el Siervo de Yahvé. Ellos son los que completan en su cuerpo lo que falta a la pasión de Cristo. Y por esa razón, cuando la Iglesia se ha organizado y unificado recogiendo las esperanzas y las angustias de los pobres, ha corrido la misma suerte de Jesús y de los pobres: la persecución. [...]
El mundo de los pobres con características sociales y políticas bien concretas, nos enseña dónde debe encarnarse la Iglesia para evitar la falsa universalización que termina siempre en connivencia con los poderosos. El mundo de los pobres nos enseña cómo ha de ser el amor cristiano, que busca ciertamente la paz, pero desenmascara el falso pacifismo, la resignación y la inactividad; que debe ser ciertamente gratuito pero debe buscar la eficacia histórica. El mundo de los pobres nos enseña que la sublimidad del amor cristiano debe pasar por la imperante necesidad de la justicia para las mayorías y no debe rehuir la lucha honrada. El mundo de los pobres nos enseña que la liberación llegará no sólo cuando los pobres sean puros destinatarios de los beneficios de gobiernos o de la misma Iglesia, sino actores y protagonistas ellos mismos de su lucha y de su liberación desenmascarando así la raíz última de falsos paternalismos aun eclesiales. Y también el mundo real de los pobres nos enseña de qué se trata en la esperanza cristiana. La Iglesia predica el nuevo cielo y la nueva tierra; sabe además que ninguna configuración socio-política se puede intercambiar con la plenitud final que Dios concede.
Del discurso de Mons. Oscar Arnulfo Romero al recibir el doctorado honoris causa por la Universidad de Lovaina (discurso del 2 de febrero de 1980).

Da: ecaminos.org
Traduzione mia.

Nessun commento:

Posta un commento